|
|
LE
ALTRE CELLULE |
All'interno di questo gruppo di cellule, si trovano: |
||||||||||||
|
||||||||||||
RUOLO DELLE CELLULE FAGOCITICHE. | ||||||||||||
|
I monociti-macrofagi. Sono cellule di grandi dimensioni, di circa 15 mm di diametro, con un grande citoplasma e un unico nucleo, il quale può essere: rotondo, reniforme o lobulato. Nel citoplasma si può osservare un apparato di Golgi molto sviluppato, il reticolo endoplasmatico rugoso, mitocondri ed una grande quantità di lisosomi, molto ricchi di enzimi idrolitici, proteasi e lipasi; questo indica la loro grande capacità di sintetizzare e secernere proteine. Provengono della linea
mieloide, differenziandosi, prima come promonociti,
nel midollo osseo, trasformarsi nel sangue periferico, in monociti, e per ultimo in macrofagi, in diversi organi.
|
|||||||||||
|
||||||||||||
Schema
della struttura di un macrofago. |
||||||||||||
I monociti-macrofagi sono insieme alle cellule dendritiche ed ai linfociti B, le uniche cellule suine che esprimono sulla loro superficie gli antigeni di istocompatibilità SLA II e quindi, le uniche cellule capaci di presentare antigeni ai linfociti T-helper CD4 +. Questo gruppo cellulare, si conosce con il nome di: Cellule Presentatrici di Antigeni (CPAg) o (APC) dall'inglese "Antigen Presenting Cells". |
||||||||||||
|
||||||||||||
Recentemente, e grazie
a questi marcatori, è stato possibile determinare che il monocita
è SCW1+ SWC9- mentre che trasformatosi in macrofago diventa:
SWC1- SWC9+. Gli studi sui monociti nel sangue periferico si possono
realizzare mediante citometria di flusso, mentre per lo studio
nei tessuti si utilizzano le tecniche di immunoistochimica
(come
si studiano le cellule?). |
I macrofagi presentano, oltre ad una diversa morfologia dipendente dall'organo dove si localizza, una diversa attività, a seconda del loro grado di maturazione, attivazione e localizzazione.
|
|||||||||||
|
||||||||||||
Le
cellule in sospensione, alle quali si aggiungono i diversi AcM
passano attraverso un tubo molto fine in un unica fila di cellule,
e sono lette dal laser e dal fascio di luce; il primo identifica gli
anticorpi marcati ed il secondo, la misura delle cellule. |
||||||||||||
Tra queste attività possiamo sottolineare: |
||||||||||||
|
||||||||||||
I macrofagi, fagocitano e lisano microorganismi e cellule infettate e/o tumorali, sia in modo diretto (immunità naturale o innata) sia attraverso i loro ricettori Fc per le immunoglobuline, sia tramite i ricettori per il complemento. Come cellule presentatrici, partecipano all'induzione dell'immunità acquisita catturando e processando gli antigeni per, posteriormente associati al SLA II, presentarli al linfocita T (CD 4). Per ultimo, i macrofagi sintetizzano un gran numero di linfochine: Interleuchine: 1, 2, 6, 12, interferone a e b e fattore alfa di necrosi cellulare (TNF-a) (Capitolo 6) oltre ai componenti del complemento: C2, C3, C4 e C5. ed a diversi enzimi. (Capitolo 7). |
||||||||||||
|
|
|||||||||||
|
I granulociti. Si conoscono con questo nome l'insieme di cellule che presentano un gran numero di granuli nel loro citoplasma ed anche, diverse forme e diversi comportamenti con i coloranti istologici. I granulociti si trovano nel sangue e passano ai tessuti soltanto quando sono attratti dall'attivazione di macrofagi o dal complemento con conseguente liberazione di agenti chemiotattici. Questo fenomeno, è conosciuto come diapedesi. |
|||||||||||
Il granulocitapiù abbondante ed importante nel suino è il Neutrofilo o polimorfonucleato, denominato così, perché non incorpora coloranti istologici, né acidi né basici,(neutrofilo) ma un nucleo multilobulare (polimorfonucleato). Partendo dal midollo osseo passa al torrente circolatorio e da lì all'interno dei tessuti; ha una vita media bassa, pochi giorni. Il compito fondamentale di queste cellule è quello di catturare e distruggere sostanze estranee mediante il meccanismo della fagocitosi. Il Neutrofilo ha una capacità di attivazione molto rapida, che può essere maggiore in presenza di interferone g; tuttavia, la sua capacità di tornare a fagocitare è molto limitata. E' una prima ed importante linea di battaglia, ma di breve durata. |
Schema del Neutrofilo o Polimorfonucleato |
|||||||||||
Nel processo della fagocitosi, nonostante sia un processo continuo,
si possono differenziare quattro
tappe diverse. Queste
tappe sono:
Macrofagi che fagocitano due cellule di Candida albicans |
|
|||||||||||
L'attivazione
della fagocitosi si realizza attraverso sostanze chemiotattili (chemiotassi)
in seguito all'attivarsi del complemento per la liberazione di
fattori di placca o di altre sostanze. Quando il macrofago si trova con una particella estranea, si
unisce ad essa mediante la neutralizzazione delle cariche negative
(entrambe si respingono). Questo fenomeno viene aiutato se la particella
estranea è unita alle immunoglobuline o al frammento C3b del
complemento (Aderenza). L'ingestione si realizza attraverso
pseudopodi che inglobano la particella e la incorporano al citoplasma
nel fagosoma
(Ingestione). Per ultimo, la particella è distrutta
dall'attivazione ossidasica degli enzimi lisosomici (Distruzione). |
||||||||||||
Il secondo gruppo di granulociti per importanza, è costituito dagli Eosinofili, così denominati perché incorporano coloranti istologici acidi, come la eosina. L'eosinofilo, passa dal midollo osseo (quasi immaturo) alla milza dove matura, per passare posteriormente, al torrente circolatorio ed ai tessuti. Il suo tempo di vita è molto breve, meno di un'ora. La sua missione fondamentale è anche fagocitica, anche se i suoi granuli non contengono lisozima, ma contengono invece grandi quantità di fosfatasi acida e di perossidasi. Intervengono molto efficacemente nelle parasitosi. In definitiva, i granulociti, anche se non reagiscono in modo specifico agli antigeni, (il riconoscimento degli antigeni è legato alle reazioni innate, dovute in genere ai recettori del proprio patogeno o all'attivazione del complemento) giocano un ruolo molto importante nei processi di fagocitosi ed in quelli infiammatori. In questi ultimi, soprattutto se di carattere acuto. I loro recettori di membrana permettono di fagocitare le particelle opsonizzate e, grazie al loro recettore per la frazione Fc delle immunoglobuline, di agire come cellule effettrici nei processi di citotossicità cellulare dipendente da anticorpi (ADCC) |
|
|||||||||||
|
||||||||||||
|
||||||||||||
|