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ANTIGENI DI ISTOCOMPATIBILITA' SUINA (SLA) |
In tutti i mammiferi esiste un gruppo di geni, che seguendo le leggi di Mendel, codificano per proteine che si esprimono sulle membrane delle cellule ed il loro polimorfismo determina l'accettazione o il rifiuto di un innesto. Questi geni aiutano il sistema immunitario a riconoscere i propri componenti da quelli estranei. |
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DISTRIBUZIONE DEL SLA SUINO.
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Il gruppo di questi geni viene denominato: Complesso di istocompatibilità principale, dalla traduzione dei termini inglesi: “Mayor Histocopatibility Complex (MHC)”. Questi geni giocano un ruolo fondamentale, non soltanto nella risposta immune verso gli innesti o trapianti, ma anche sul controllo della presentazione antigenica e sullo sviluppo della risposta immunitaria. |
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Le molecole che sono codificate dai geni MHC si uniscono alle proteine estranee per marcarle e permettere al sistema immunitario di riconoscerle ed agire contro di loro. |
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Tutte le cellule suine,
eccetto gli eritrociti, presentano in superficie delle proteine, il
cui polimorfismo determina l'accettazione o il rifiuto degli organi
trapiantati da due animali diversi. Queste proteine
del Complesso principale d'istocompatibilità (MHC), nel
suino, sono denominati SLA, sigle che provengono dalle parole inglesi "Swine
Leucocyte
Antigens”. Sono state descritte per la prima volta
agli inizi degli anni 70, quando si è osservato una correlazione tra
il rifiuto acuto del trapianto ed un gruppo di antigeni espressi sulla
superficie dei linfociti periferici. I geni responsabili della
codificazione degli SLA sono localizzati nel cromosoma 7 con una
dimensione approssimativa di 2 Mb, di questi geni circa
70 sono già stati caratterizzati. Sono legati ai geni
del sistema di codificazione J e C. Come in altre specie animali,
il suino ha tre antigeni d'istocompatibilità in funzione della
loro struttura chimica, della loro distribuzione tissutale e della loro
funzione. Sono denominati: |
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Gli antigeni di classe I e III sono separati dal centromero del cromosoma 7 dagli antigeni di classe II, presentano una relazione spaziale somigliante agli MHC umani.
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Gli antigeni di classe I si esprimono sulla superficie di tutte le cellule con nucleo, con l'unica eccezione dei neuroni e dei trofoblasti. Mentre incominciano a formarsi sulla cellula infetta (infezione virale), si allacciano con le proteine virali (antigeni) che si stanno sintetizzando, formando un complesso SLA I - Antigene che si esprime sulla membrana della cellula infetta. Questo complesso sarà riconosciuto da un determinato linfocita T, il CD 8+ o linfocita T citotossico, che distruggerà la cellula infetta. La presentazione degli antigeni nelle cellule infette ai CD8+, è una delle principali funzioni degli SLA I. |
Gli antigeni della classe I sono fomati da un eterodimero composto da due catene: una pesante, che pesa 45 kd ed è estremamente polimorfica e codificata da geni del SLA. L'altra catena è leggera, con un peso molecolare inferiore (12 kb) denominata B. Non è codificata da geni SLA e non è polimorfica. Ogni aplotipo del SLA codifica 2 o 3 loci classe I, denominati, come nella specie umana: A, B e C con un totale che va da 7 a 10 geni diversi. Le differenze funzionali dei geni classe I si possono definire sierologicamente, essendo stati identificati più di 40 alleli differenti del SLA I |
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Gli antigeni di classe II si esprimono, nel suino, in modo più ristretto. Si trovano nei linfociti B, nelle cellule presentatrici di antigeni ed in diverse sottopopolazioni di linfociti T, questi ultimi indipendentemente dal fatto che siano attivi o non (particolarità della specie suina). La funzione degli SLA II è la presentazione di antigeni ai linfociti T CD4+, ma in questo caso, attraverso le cellule fagocitiche o presentatrici di antigeni, le quali processano gli antigeni per degradazione attraverso enzimi e non per infezione cellulare come nel caso dei SLA I. Le molecole dell'agente catturato da queste cellule e degradate in piccole particelle, sono associate ai SLA ed espresse sulla membrana della cellula formando un complesso: SLA II – Antigene. In questo caso il linfocito T che riconoscerà questo complesso sarà il CD4 o linfocito T cooperatore. Anche il linfocito B esprime SLA II. (capitolo 3) |
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Gli antigeni di classe II sono rappresentati dai loci: SLA-DR e SLA-DQ. Gli antigeni di classe II sono formati da due catene di glicoproteine denominate a e b, il cui peso molecolare varia da 33 a 35 kb per la catena a e da 27 a 29 per la catena b. Ambedue le catene sono codificate da geni del SLA a e b, il cui peso molecolare varia da 33 a 35 kb la catena alfa e da 27 a 29 la catena B. La famiglia SLA è formata da circa 10 geni diversi. |
Geni del SLA II
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SLA III codifica:
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I
geni di classe III: Diversamente dai SLA I e SLA II, i geni di
classe III codificano proteine che non si trovano sulla superficie
delle cellule, ma nel sangue. Così, diversi elementi del
complemento sono codificati
dal SLA III. Intervengono anche in altre azioni del sistema immunitario
meno specifiche, come ad esempio la selezione dei fattori di necrosi
tumorale.
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Gli
antigeni
del SLA regolano la risposta immunitaria contro un gran numero di agenti
patogeni, svolgendo un ruolo fondamentale nei meccanismi di
presentazione antigenica. |
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IL RICONOSCIMENTO DEGLI ANTIGENI DAI LINFOCITI SI REALIZZA ATTRAVERSO L'ASSOCIAZIONE DEGLI SLA. |
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